
Comprendere il proprio ciclo mestruale è fondamentale per individuare i giorni più fertili e massimizzare le probabilità di concepimento. Sapere quando avviene l’ovulazione aiuta a concentrare i rapporti nel periodo più favorevole per ottenere una gravidanza. In questa guida scoprirai come calcolare i giorni fertili, quali sono i segnali dell’ovulazione e quali strategie possono aiutarti ad aumentare le chance di concepire naturalmente.
Comprendere il proprio ciclo mestruale è fondamentale per individuare i giorni più fertili e massimizzare le probabilità di concepimento. Sapere quando avviene l’ovulazione aiuta a concentrare i rapporti nel periodo più favorevole per ottenere una gravidanza. In questa guida scoprirai come calcolare i giorni fertili, quali sono i segnali dell’ovulazione e quali strategie possono aiutarti ad aumentare le chance di concepire naturalmente.
Ciclo mestruale: cos’è e come influenza la fertilità?
Il ciclo mestruale è un processo fisiologico che dura in media 28 giorni, ma può variare tra 25 e i 38 giorni. Si divide in tre fasi principali:
1. Fase follicolare: inizia con il primo giorno del flusso mestruale e dura fino all’ovulazione. Le mestruazioni si verificano in seguito alla diminuzione dei livelli di estrogeni e progesterone, che causa lo sfaldamento del rivestimento uterino (endometrio). Durante la fase follicolare, un follicolo ovarico cresce progressivamente fino alla maturazione finale.
2. Fase ovulatoria: si verifica quando il follicolo dominante maturo si rompe e rilascia l’ovocita. Questo fenomeno avviene generalmente a metà del ciclo, circa 14 giorni prima dell’arrivo della mestruazione successiva. L’ovocita viene rilasciato dall’ovaio e inizia il suo percorso verso l’utero attraverso una delle tube di Falloppio.
3. Fase luteale: inizia dopo l’ovulazione e dura fino all’arrivo delle mestruazioni successive. Il follicolo ovarico, dopo aver rilasciato l’ovocita, si trasforma in corpo luteo, che produce progesterone per preparare l’endometrio all’impianto di un embrione. Se l’ovocita viene fecondato e si impianta nell’utero inizia la gravidanza, mentre se la fecondazione non avviene il corpo luteo si dissolve, i livelli ormonali diminuiscono e inizia un nuovo ciclo con la comparsa del flusso mestruale.
Quali sono i giorni migliori per concepire?
La “finestra fertile” si riferisce al periodo del ciclo mestruale in cui la probabilità di concepimento spontaneo è massima ed è determinata dalla durata della vita degli spermatozoi e dell’ovocita.
Gli spermatozoi possono sopravvivere fino a 5 giorni nel tratto riproduttivo femminile in condizioni ottimali mentre l’ovocita, una volta rilasciato dall’ovaio, rimane vitale e fecondabile per circa 12-24 ore. In questo senso, i giorni più fertili sono quelli più vicini all’ovulazione e la finestra fertile si estende per circa 5 giorni prima dell’ovulazione e fino a un massimo di 24 ore dopo.
La fertilità femminile è tuttavia influenzata soprattutto dall’età della donna: a partire dai 35 anni, la fertilità inizia infatti marcatamente a diminuire. Ciò è dovuto al graduale declino della quantità e qualità delle cellule uovo (ovociti): con l’avanzare dell’età il numero di ovociti nelle ovaie (la riserva ovarica) diminuisce, ma soprattutto peggiora progressivamente la loro qualità. Gli ovociti rimanenti presentano una maggiore probabilità di generare embrioni con anomalie del numero dei cromosomi, aumentando il rischio di aborti spontanei e di anomalie cromosomiche nel bambino.
Perché questi giorni sono i migliori?
L’ovocita ha una vita di breve durata, mentre gli spermatozoi hanno bisogno di tempo per raggiungere le tube di Falloppio e devono rimanere vitali fino al suo rilascio. Concentrare i rapporti sessuali qualche giorno prima dell’ovulazione assicura che al momento del rilascio dell’ovocita siano già presenti spermatozoi pronti per la fecondazione nelle tube di Falloppio. Il picco massimo di fecondabilità si ha quando il rapporto sessuale avviene entro i 2 giorni precedenti l’ovulazione.
Come calcolare i giorni fertili
Metodo Ogino-Knaus
Questo metodo consiste nell’annotazione sul calendario della durata del ciclo mestruale per almeno sei mesi consecutivi. Si calcola la durata media considerando per ogni mese i giorni compresi tra l’inizio di una mestruazione e l’inizio della successiva. In generale, per tutte le donne la durata della fase luteale (successiva all’ovulazione) si considera approssimativamente di 14 giorni. Si presume quindi che l’ovulazione si verifichi intorno al 14° giorno del ciclo se la sua durata media è di 28 giorni, mentre si stima avvenga al 16° giorno per le donne che hanno cicli di 30 giorni, e così via. Questo è tuttavia il metodo meno affidabile a causa delle variazioni fisiologiche di durata del ciclo mestruale.
Metodo Billings
Si basa sull’osservazione delle secrezioni vaginali. Nei giorni successivi alle mestruazioni, il muco cervicale è scarso o assente mentre man mano che ci si avvicina all’ovulazione, il muco aumenta di quantità e diventa più trasparente e filante, simile all’albume d’uovo. Il muco fertile indica che l’ovulazione è imminente. È più affidabile del metodo Ogino-Knaus, ma richiede una certa pratica per interpretare correttamente le variazioni del muco cervicale.
Temperatura basale
Questo metodo prevede la misurazione della temperatura corporea ogni mattina, appena svegli, prima di alzarsi dal letto. Durante la prima metà del ciclo, la temperatura basale è relativamente stabile. Dopo l’ovulazione, si verifica un aumento di temperatura di circa 0,2-0,5 gradi Celsius, dovuto all’aumento del progesterone. È un metodo che richiede costanza e può essere influenzato da diversi fattori come malattie, stress o variazioni del sonno.
Test fai da te
I test di ovulazione rilevano la presenza dell’ormone luteinizzante (LH) nelle urine. L’LH aumenta bruscamente 24-36 ore prima dell’ovulazione perciò se effettuato giornalmente, seguendo le istruzioni del produttore, permette di individuare il picco di LH e prevedere l’ovulazione.
Se il ciclo è irregolare, il monitoraggio della temperatura basale e il Metodo Billings sono i più utili perché aiutano a identificare i segnali del corpo relativi all’ovulazione.
In generale, tutti questi metodi possono però aumentare lo stress percepito dalla coppia durante i tentativi di concepimento spontaneo e dovrebbero quindi essere utilizzati solo come guida per incrementare la frequenza dei rapporti (ogni 1-2 giorni) durante la finestra più fertile.
Infertilità: quando preoccuparsi?
L’infertilità è definita come l’incapacità di concepire dopo 12 mesi di rapporti sessuali regolari, non protetti e mirati al periodo fertile. Per le donne di età pari o superiore a 35 anni, questo periodo si riduce a 6 mesi. È consigliabile consultare un medico specialista in fertilità nelle seguenti situazioni:
- Se la coppia non riesce a concepire dopo un anno di rapporti sessuali regolari e non protetti.
- Le donne di età pari o superiore a 35 anni dovrebbero consultare un medico dopo 6 mesi di tentativi infruttuosi, a causa del declino naturale della fertilità con l’età.
- In presenza di fattori di rischio noti e condizioni mediche che possono aumentare le probabilità di infertilità, come:
– Cicli mestruali irregolari o assenti
– Storia di malattie infiammatorie pelviche
– Endometriosi
– Precedenti interventi chirurgici pelvici
– Trattamenti per il cancro (chemioterapia o radioterapia)
– Problemi di fertilità noti nel partner maschile - Aborti spontanei ricorrenti
La fecondazione assistita come soluzione
La fecondazione assistita (PMA) rappresenta una soluzione concreta e sempre più accessibile per molte coppie che affrontano problemi di infertilità. Attraverso una serie di tecniche mediche, come l’inseminazione intrauterina o la FIVET-ICSI, la PMA interviene nel processo riproduttivo per aumentare le probabilità di concepimento.
Secondo i dati più recenti pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel 2024, relativi all’anno 2022, in Italia:
- Sono stati eseguiti 109.755 cicli di PMA.
- Grazie alle tecniche di PMA sono nati 16.718 bambini, pari al 4,3% dei nati.
- La percentuale di parti multipli, uno dei maggiori rischi della PMA, è scesa dal 23,2% del 2005 al 5,9% del 2022.
Tuttavia, è importante considerare che il successo della PMA dipende da diversi fattori e che è fondamentale rivolgersi a un centro specializzato in Medicina della Riproduzione come Genera per una valutazione accurata e un trattamento personalizzato.