La Fecondazione in Vitro ha limiti di età che influenzano le percentuali di successo e variano in base al tipo di trattamento scelto.
Cos’è la fecondazione in vitro
La Fecondazione in Vitro (FIV) è una tecnica di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) in cui l’ovocita femminile viene fecondato dallo spermatozoo in laboratorio e successivamente trasferito nell’utero materno in forma di embrione, per favorirne l’impianto e la gravidanza.
Esistono due principali modalità di FIV, in base alla provenienza dei gameti utilizzati: omologa e con donazione di gameti.
Fecondazione omologa: i limiti di età
Nella FIV omologa si utilizzano i gameti della coppia, ovvero gli ovociti della donna e il liquido seminale dell’uomo.
Il limite di età per la fecondazione omologa è determinato dalla qualità e dalla quantità degli ovociti della donna, entrambi parametri che tendono a diminuire con l’età. Generalmente, l’età limite per la FIV omologa è intorno ai 44-45 anni, poiché dopo questa soglia le probabilità di successo diminuiscono drasticamente in quanto l’esaurimento della riserva ovarica e la diminuzione della qualità degli ovociti rendono più difficoltoso ottenere una gravidanza evolutiva.
Inoltre, elevati livelli di FSH, l’ormone follicolo stimolante e l’età superiore ai 45 anni non consentono la prescrizione delle gonadotropine tramite piano terapeutico, farmaci che stimolano lo sviluppo follicolare e che in Italia sono rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.
Fecondazione con donazione di gameti: i limiti di età
In questa tipologia di FIV si utilizzano ovociti donati da una terza persona, e quindi l’età della ricevente non influisce sulla qualità degli ovuli, essendo generalmente donati da donne di giovane età.
Il limite legale per il trasferimento di embrioni ottenuti da ovodonazione in Italia è di 50 anni, sebbene le gravidanze in età materna avanzata (maggiori di 45 anni) comportino rischi ostetrici più elevati sia per la madre che per il neonato.
Tassi di successo
Per la fecondazione in vitro con donazione di gameti, i tassi di successo non dipendono dall’età della donna ricevente, in quanto i gameti femminili donati presentano caratteristiche quantitative e qualitative ottimali per la massimizzazione dei risultati. In accordo con la legge italiana la donatrice di ovociti dovrà sempre avere un’età compresa tra i 20 e 35 anni, nei centri Genera l’età media della donatrice è di 27 anni.
Nel caso di trattamenti omologhi, l’età della donna gioca un ruolo determinante. Nella pagina del sito Genera dedicata a I nostri risultati è possibile consultare le stime dei risultati dei trattamenti in base alla fascia di età.
Le nostre percentuali di successo arrivano al 36% per percentuale di gravidanza a termine per singolo transfer embrionale, al 60% per la gravidanza a termine al primo ciclo con embrioni trasferibili, arrivando al 93% dopo tre cicli con embrioni trasferiti. Come detto, l’età materna gioca un ruolo fondamentale, infatti sotto i 35 anni, le percentuali arrivano al 70% al primo ciclo.
Cosa dice la normativa
In Italia, la normativa sulla fecondazione in vitro e la PMA è regolata dalla legge 40/2004, che stabilisce i limiti di età e le modalità di accesso ai trattamenti di procreazione assistita.
Normativa FIV omologa
Non esiste un limite di età rigido per la FIV omologa, ma la possibilità di prescrizione delle gonadotropine, necessarie per la stimolazione ovarica controllata, è limitata per le donne sopra i 45 anni, le quali dovrebbero provvedere al pagamento dei farmaci non più coperti dal Sistema Sanitario Nazionale. Pertanto, il limite pratico per la FIV omologa si aggira intorno ai 44-45 anni.
Normativa FIV con donazione di gameti
Per la FIV con donazione di gameti, il limite legale in Italia è fissato a 50 anni, ma è bene tenere presente che anche se il limite fissato è molto ampio, è sempre bene considerare che le gravidanze dopo i 45 anni, anche con ovodonazione, comportano diversi rischi come un maggior rischio ostetrico e a un maggior rischio neonatale.
È importante, in ogni caso, considerare i rischi associati alle gravidanze tardive e ricevere un adeguato counseling medico prima di intraprendere un percorso di PMA.