L’impianto embrionale è il processo attraverso il quale l’embrione, una volta arrivato in utero, si stabilizza nell’endometrio, avviando la gravidanza.
Cos’è l’impianto embrionale
L’impianto embrionale è un passaggio cruciale che avviene solitamente tra il 5° e il 7° giorno dopo la fecondazione, quando l’embrione ha raggiunto lo stadio di blastocisti.
Durante un ciclo di Fecondazione in vitro (FIV), il trasferimento embrionale viene tipicamente eseguito proprio allo stadio di blastocisti. A questo punto, l’embrione è composto da due strutture principali: il trofoectoderma, che formerà la placenta e gli annessi embrionali, e la massa cellulare interna, che darà origine all’embrione stesso.
Le fasi dell’impianto embrionale
L’impianto dell’embrione si suddivide in tre fasi principali:
- Schiusa o Hatching);
- Apposizione;
- Invasione o adesione.
Schiusa o Hatching
Circa 5-6 giorni dopo la fecondazione, l’embrione si libera dalla zona pellucida, la membrana protettiva che lo circonda.
Questo processo è essenziale poiché consente all’embrione di entrare in diretto contatto con l’endometrio, il tessuto che riveste la cavità uterina. Nei trattamenti di fecondazione in vitro, l’hatching può essere facilitato artificialmente in laboratorio prima del trasferimento embrionale, tramite tecniche di “assisted hatching”;
Apposizione
Intorno al 7° giorno dopo la fecondazione, che corrisponde ai giorni immediatamente successivi al transfer in un percorso di FIV, l’embrione si posiziona sull’endometrio, individuando il sito ideale per l’annidamento. In questa fase, i pinopodi—protrusioni endometriali che appaiono solo durante la finestra d’impianto—guidano l’embrione verso l’endometrio, facilitando l’interazione iniziale. Questa fase è fondamentale, poiché la corretta interazione tra embrione ed endometrio è determinante per l’avvio della gravidanza;
Invasione e adesione
Successivamente, l’embrione penetra l’endometrio. Le cellule epiteliali endometriali si riorganizzano per agevolare l’invasione embrionale nel tessuto stromale endometriale. A questo punto, l’embrione stabilisce contatti con i vasi sanguigni materni, processo cruciale per garantirne il nutrimento e lo sviluppo. Da questo momento in poi, l’embriogenesi segue fasi precise che porteranno alla formazione delle strutture e degli organi vitali dell’embrione/feto.
Il successo dell’impianto dipende da vari fattori, tra cui la qualità dell’embrione, un’adeguata preparazione ormonale dell’endometrio e una sincronizzazione ottimale tra lo sviluppo embrionale e la recettività endometriale.
Tempistica dell’impianto
La finestra di impianto rappresenta il periodo in cui l’endometrio è recettivo per l’annidamento embrionale. In un concepimento spontaneo, questa finestra si colloca generalmente tra il 20° e il 24° giorno del ciclo mestruale, nelle donne con cicli regolari, e dura circa 3-6 giorni.
Nel contesto della fecondazione in vitro, l’endometrio viene preparato farmacologicamente per simulare questa finestra d’impianto. Sebbene sia difficile determinare con precisione quando l’endometrio sia completamente recettivo, esistono criteri ecografici che aiutano a identificare il momento ottimale per il trasferimento embrionale, come uno spessore endometriale tra 7 e 10 mm e un aspetto trilaminare.
Negli ultimi anni sono stati sviluppati test specifici, come l’Endometrial Receptivity Analysis (ERA), per aiutare i medici a individuare la finestra d’impianto. Tuttavia, l’utilità clinica di questi test è ancora oggetto di dibattito, e il loro impiego su vasta scala nella pratica clinica rimane limitato.