La fertilità è parte integrante della salute di una donna ed è importante prendersene cura per il proprio benessere generale, oltre che per la propria capacità riproduttiva.
Perché prendersi cura della fertilità è importante?
La fertilità è influenzata da diversi fattori tra cui l’età e lo stile di vita. Con l’avanzare dell’età la riserva ovarica inizia a ridursi portando a una diminuzione delle probabilità di concepimento, a partire dai 35 anni questa diminuzione diventa più marcata. Prendersi cura della propria fertilità implica adottare uno stile di vita sano e sottoporsi a controlli ginecologici regolari, i quali possono aiutare a identificare eventuali problemi di salute sottostanti che potrebbero influenzare la capacità riproduttiva, come disordini ormonali o condizioni mediche preesistenti.
Conosci il tuo ciclo mestruale: la base della fertilità
Il ciclo mestruale è un processo biologico complesso che si verifica in media ogni 28 giorni, ma può variare in durata, ed è suddiviso in diverse fasi:
- Fase Mestruale: Inizia con il flusso mestruale. Durante questa fase l’endometrio si sfalda, se non si è verificata una fecondazione.
- Fase Follicolare: Comincia subito dopo la mestruazione e dura fino all’ovulazione. Durante questa fase, i follicoli nelle ovaie maturano e producono estrogeni, preparando l’utero per una possibile gravidanza. Questa fase può durare circa 14 giorni in un ciclo regolare alla fine della quale il follicolo più grande, chiamato “follicolo dominante”, rilascerà l’ovocita maturo.
- Fase Ovulatoria: L’ovulazione avviene generalmente intorno al 14° giorno del ciclo: l’ovocita maturo viene rilasciato dall’ovaio e, se incontra lo spermatozoo, viene fecondato a livello della tuba portando così all’inizio della gravidanza. È per questo che i giorni immediatamente precedenti e successivi a questo evento sono considerati i più fertili.
- Fase Luteale: Dopo l’ovulazione, il follicolo dominante si trasforma in corpo luteo, che produce progesterone per preparare l’endometrio all’impianto di un ovulo fecondato. Se la fecondazione non avviene, il corpo luteo si disintegra e inizia un nuovo ciclo con la mestruazione.
Il periodo fertile di una donna si concentra attorno all’ovulazione e comprende i giorni precedenti e successivi l’ovulazione. Questo perché gli spermatozoi possono vivere fino a quattro giorni nel corpo femminile, mentre l’ovocita ha una vita media di circa 24 ore dopo l’ovulazione. Pertanto, è essenziale monitorare il ciclo mestruale per identificare questi giorni:
- Annotando la durata del ciclo su un calendario;
- Osservando i segnali del corpo, come cambiamenti nel muco cervicale (più chiaro ed elastico durante i giorni fertili) o la temperatura basale (che aumenta leggermente dopo l’ovulazione).
Stile di vita e fertilità: cosa evitare e cosa favorire
La fertilità è influenzata da una serie di fattori legati allo stile di vita e all’alimentazione. Abitudini non salutari come una dieta squilibrata, il fumo e l’abuso di alcol possono infatti comprometterla. Per migliorare le proprie probabilità di concepimento è consigliato evitare
- Fumo di sigaretta e alcol: Il fumo di sigaretta è associato a una diminuzione della fertilità sia negli uomini che nelle donne. Può compromettere la qualità degli spermatozoi e influenzare negativamente la funzione ovarica. Allo stesso modo, un consumo eccessivo di alcol può alterare i livelli ormonali e ridurre la fertilità.
- Dieta scorretta e sedentarietà: Una dieta ricca di grassi saturi, zuccheri raffinati e cibi altamente processati è sfavorevole per la fertilità. Questi alimenti possono portare a problemi metabolici che influenzano negativamente la capacità riproduttiva. L’attività fisica regolare è altresì essenziale per mantenere un peso corporeo sano e un buon equilibrio ormonale.
- Stress elevato: Livelli elevati di stress possono interferire con il ciclo mestruale e ridurre le possibilità di concepimento.
Quando fare controlli medici per la fertilità?
Se dopo 12 mesi di rapporti sessuali mirati non si ottiene un concepimento è consigliabile effettuare una prima visita in un centro di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) per valutare la situazione. Questo intervallo di tempo si riduce a 6 mesi nei casi in cui la partner femminile abbia più di 38-39 anni.
È opportuno consultare uno specialista in medicina della riproduzione anche nei casi di cicli mestruali irregolari o per le donne che non hanno mestruazioni (amenorrea), così come le coppie che hanno motivo di sospettare problemi di fertilità, come condizioni mediche preesistenti (come l’endometriosi) o fattori di rischio noti.
Attraverso la prima visita in un centro di PMA sarà possibile indagare lo stato di salute riproduttivo della coppia ed effettuare esami specialistici per valutare la fertilità.
Quali sono i test da fare?
Tra i principali esami utili a valutare la fertilità femminile:
- Dosaggio dell’ormone antimulleriano (AMH) ed ecografia pelvica transvaginale con conta follicolare per valutare la riserva ovarica.
- FSH, LH, estradiolo e progesterone per monitorare l’equilibrio ormonale.
- Istero-salpingografia per verificare la pervietà delle tube di Falloppio.
- Esami della tiroide (TSH, FT3, FT4).
- Test genetici in caso di sospette cause ereditarie di infertilità.
L’importanza del supporto psicologico nel percorso verso la fertilità
Le difficoltà legate alla fertilità possono avere un impatto emotivo significativo, generando ansia e stress: affrontare queste emozioni è importante tanto quanto prendersi cura della propria salute fisica. Nei centri Genera, l’équipe multidisciplinare permette di affiancare al percorso verso la genitorialità figure professionali specializzate in psicologia, che possono aiutare a gestire il percorso al meglio.