L’ormone antimulleriano (AMH) è una proteina prodotta dalle cellule dei follicoli ovarici in fase di sviluppo e un fattore chiave nella ricerca di una gravidanza. Ma perchè gioca un ruolo cruciale nella valutazione della riserva ovarica?
Cos’è l’ormone antimulleriano AMH
L’ormone antimulleriano (AMH) è una proteina prodotta dalle cellule dei follicoli ovarici in fase di sviluppo, ed è strettamente legato alla riserva ovarica di una donna, ovvero la quantità di ovociti disponibili nelle sue ovaie.
La sua produzione inizia già nell’infanzia, raggiunge il picco durante l’età fertile e diminuisce progressivamente fino a diventare così bassi da non essere più rilevabili nei test, durante la menopausa. A differenza di altri ormoni associati al ciclo mestruale, come l’FSH o l’estradiolo, l’AMH può essere misurato in qualsiasi giorno del ciclo, rendendolo un indicatore affidabile dello stato della riserva ovarica.
A cosa serve
L’AMH viene utilizzato principalmente per due motivi:
- Stimare la riserva ovarica;
- Predire la risposta delle ovaie ai trattamenti di PMA.
Un valore elevato di AMH indica una riserva ovarica buona, mentre un livello basso può suggerire una ridotta quantità di ovociti disponibili.
Questo ormone è utile non solo per comprendere la probabilità di successo di una gravidanza naturale, ma anche per pianificare il trattamento più efficace in ambito della Procreazione Medicalmente Assistita. Oltre a ciò, l’AMH viene utilizzato per valutare il rischio di menopausa precoce e per personalizzare i protocolli di stimolazione ovarica.
I valori dell’ormone antimulleriano
Un ormone antimulleriano basso (< 1.0 ng/mL) può indicare una ridotta riserva ovarica, rendendo più difficile concepire. Tuttavia, molte donne con AMH basso riescono a rimanere incinte, sebbene potrebbero necessitare di supporto medico. Al contrario, un ormone antimulleriano alto (> 6.0 ng/mL) può essere associato alla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), un disturbo che può influire sulla fertilità, ma che spesso si può trattare con successo.
Dopo i 35 anni, la diminuzione della riserva ovarica accelera e l’AMH si abbassa, poiché la riserva ovarica si esaurisce.
Nello specifico, i valori di riferimento suddivisi per fasce di età si attestano intorno a:
- Sotto i 33 anni: circa 2,1 ng/ml;
- Tra i 33 e i 37 anni: circa 1,7 ng/ml;
- Tra i 38 e i 40 anni: circa 1,1 ng/ml;
- A partire da 41 anni: circa 0,5 ng/ml.
Ormone antimulleriano e PMA
L’AMH è fondamentale nel contesto della PMA, poiché consente di personalizzare il trattamento e prevedere la risposta ovarica.
Nei cicli di fecondazione in vitro (FIV), ad esempio, i livelli di AMH aiutano i medici a personalizzare i protocolli di stimolazione ovarica. Le donne con valori normali o alti di AMH tendono a rispondere bene alla stimolazione ovarica, producendo un numero maggiore di ovociti, aumentando così le probabilità di successo del trattamento.
Tuttavia, anche in presenza di ormone antimulleriano basso, esistono opzioni di PMA mirate per aiutare le coppie a concepire, come l’ovodonazione.