La riserva ovarica rappresenta la quantità di ovociti che una donna ha nelle sue ovaie ed è cruciale per valutare la sua età biologica.
Cos’è la riserva ovarica
La riserva ovarica si riferisce al numero di ovociti presenti nelle ovaie. Mentre negli uomini la produzione di spermatozoi rimane costante durante tutto l’arco della vita, ogni donna nasce con un numero finito di ovociti che diminuisce naturalmente nel tempo, senza la possibilità di rigenerazione.
Non si tratta solo di quantità ma anche della qualità degli ovociti, che tende a diminuire con l’età.
Riserva ovarica e fertilità
Il numero di ovociti gioca un ruolo determinante nella fertilità, poiché influisce sulla probabilità di concepimento. Una riserva ovarica elevata suggerisce una buona quantità di ovociti disponibili, mentre di fronte ad una bassa riserva è necessario agire più rapidamente quando si è alla ricerca della gravidanza.
La riserva ovarica è fondamentale non solo per comprendere le capacità riproduttive di una donna, ma anche per guidare le scelte terapeutiche nella PMA: non sempre una riserva ovarica bassa preclude la possibilità di avere figli, ma può influire in maniera significativa sui trattamenti di Procreazione Medicalmente Assistita.
Valori relativi alla riserva ovarica
La riserva ovarica viene misurata attraverso diversi indicatori:
- Conta dei follicoli antrali: misurabili tramite ecografia eseguita tra il 2° e il 5° giorno del ciclo mestruale, rappresentano i follicoli in sviluppo pronti per l’ovulazione;
- Ormone antimulleriano (AMH): un marcatore chiave per valutare la quantità di ovociti ancora disponibili in quanto l’ormone AMH viene prodotto proprio dai follicoli pre-antrali e antrali;
- FSH: il valore basale dell’Ormone Follicolo-Stimolante è un indicatore indiretto che viene misurato tra il 2° e il 5° giorno del ciclo mestruale;
- Estradiolo sierico: un ormone che viene misurato insieme all’FSH per avere un quadro più completo della funzionalità ovarica.
Come valutare la riserva ovarica
Per valutare la riserva ovarica, i test più comuni includono un’ecografia transvaginale per contare i follicoli antrali e un esame del sangue per misurare i livelli di AMH, FSH e estradiolo.
Per eseguire questi esami, è necessario rivolgersi a ginecologi o specialisti in fertilità in quanto professionisti che possono interpretare i risultati e fornire indicazioni su eventuali trattamenti o strategie per preservare la fertilità, soprattutto per le donne che desiderano posticipare la maternità o che stanno affrontando difficoltà nel concepimento.
Cosa può influenzare la riserva ovarica
Diversi fattori possono influenzare la riserva ovarica:
Età e riserva ovarica
L’età è il fattore più significativo che influisce sulla riserva ovarica.
Una donna nasce con circa due milioni di follicoli, ma questo numero diminuisce drasticamente nel corso della vita. Dopo i 35 anni di età, ad esempio, si assiste ad una riduzione significativa della riserva e della qualità degli ovociti, con un ulteriore declino dopo i 40 anni, fino alla menopausa.
Malattie pregresse
Patologie come l’endometriosi o infezioni pelviche possono ridurre la riserva ovarica. L’endometriosi può causare la formazione di cisti (endometriomi) nelle ovaie, che possono compromettere la riserva ovarica. Allo stesso modo, le infezioni pelviche possono causare infiammazione nelle ovaie e nelle tube di Falloppio.
Alimentazione e stile di vita
Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano possono contribuire significativamente a migliorare la qualità degli ovociti, perché ottimizzano la funzionalità ovarica e riducono il rischio di complicazioni durante la gravidanza.
Trattamenti e interventi
Chemioterapia, radioterapia e interventi chirurgici ovarici possono avere un impatto significativo sulla quantità di ovociti di una donna.
La chemioterapia danneggia i follicoli ovarici, riducendo la riserva e aumentando il rischio di fallimento ovarico precoce. La radioterapia, soprattutto se mirata all’area pelvica, può anch’essa danneggiare le ovaie e portare a una diminuzione della riserva ovarica. Gli interventi chirurgici sulle ovaie, come la rimozione di cisti o tessuti, possono ridurre ulteriormente il numero di follicoli disponibili e causare aderenze che compromettono la funzionalità ovarica.
In tal senso, è fondamentale che le donne che devono affrontare questi trattamenti considerino le opzioni di preservazione della fertilità.