Comprendere lo stato della propria fertilità è fondamentale non solo per comprendere le reali possibilità di concepimento ma anche per garantire una migliore salute riproduttiva e una pianificazione familiare consapevole.
Quali sono i principali test per la fertilità femminile
Monitorare la fertilità è essenziale, soprattutto per le donne che stanno pianificando una gravidanza. Oggi, ci sono diversi test di fertilità per donne che permettono di valutare la salute riproduttiva e individuare eventuali problematiche.
Questi test non solo forniscono indicazioni sul funzionamento del sistema riproduttivo, ma aiutano a pianificare eventuali trattamenti o interventi.
- Ecografia pelvica e transvaginale: questo esame serve a visualizzare l’utero, le tube di Falloppio e le ovaie per rilevare anomalie strutturali come cisti, fibromi, o malformazioni che potrebbero compromettere la fertilità. L’ecografia transvaginale, in particolare, è molto precisa nel fornire immagini dettagliate degli organi riproduttivi e consente di valutare la riserva ovarica, cioè la quantità di follicoli ancora presenti.
- Pap test: il pap test è un esame di screening che verifica la presenza di cellule anomale nel collo dell’utero, un possibile segnale di infezioni o lesioni pre-cancerose. Sebbene non sia un test diretto sulla fertilità, è fondamentale per la salute riproduttiva poiché identifica precocemente problemi che potrebbero influire sul concepimento.
- Analisi ormonali: i livelli di ormoni come FSH, LH, estrogeni, progesterone e AMH vengono misurati tramite esami del sangue. Questi test ormonali per donne forniscono una chiara indicazione sulla funzionalità delle ovaie, l’ovulazione e la riserva ovarica. Ad esempio, alti livelli di FSH possono indicare una bassa riserva ovarica, così come l’AMH (ormone antimülleriano) è un importante indicatore della quantità di follicoli ancora disponibili.
- Test di ovulazione: utili per capire se e quando una donna ovula. I test di ovulazione misurano la presenza di LH (ormone luteinizzante) nelle urine, che aumenta poco prima del rilascio dell’ovulo. Questo è utile per monitorare i giorni più fertili del ciclo e per valutare se l’ovulazione avviene correttamente.
Quando fare i test
Capire quando fare i test di fertilità è fondamentale per ottenere risultati precisi e programmare un percorso di concepimento consapevole.
Non c’è una regola rigida, tuttavia alcune linee guida utili per sapere quando intervenire con un controllo della fertilità sono:
- In cerca di una gravidanza: le donne con meno di 35 anni che non riescono a concepire in maniera spontanea dopo 12 mesi di rapporti liberi non mirati. Sopra i 35 anni, è consigliabile fare i test dopo sei mesi di tentativi senza concepimento. Questo perché, con l’aumentare dell’età, la riserva ovarica diminuisce e la qualità degli ovuli può peggiorare.
- Controlli regolari: è utile eseguire test di fertilità per donne periodicamente per monitorare lo stato della propria salute riproduttiva. Ad esempio, i livelli ormonali possono essere testati ciclicamente per capire come evolve la riserva ovarica. Inoltre, il pap test dovrebbe essere fatto ogni tre anni a partire dai 25 anni, o secondo le indicazioni del proprio ginecologo, per prevenire eventuali problemi cervicali.
Chi dovrebbe sottoporsi ai test
I test di fertilità non sono consigliati solo alle donne che sono alla ricerca di una gravidanza. Questi infatti sono indicati anche per coloro che:
- Hanno una storia familiare di infertilità;
- Soffrono di cicli irregolari o assenti;
- Soffrono o hanno avuto in passato infezioni pelviche, malattie sessualmente trasmissibili o altre patologie che possono compromettere la fertilità. Anche coloro che hanno subito interventi chirurgici sulle ovaie o sull’utero dovrebbero monitorare regolarmente il proprio stato riproduttivo;
- Hanno avuto un pap test positivo in passato, che ha rilevato alterazioni cellulari o lesioni precancerose.
Sottoporsi a test di fertilità femminile è utile a qualsiasi età per prevenire o affrontare tempestivamente eventuali ostacoli al concepimento, in maniera da riuscire a programmare con consapevolezza la propria maternità.