Il tumore ovarico è il sesto tumore più diagnosticato tra le donne, e quello con il più alto tasso di mortalità associata a diversi fattori tra cui sintomi aspecifici e assenza di strategie di screening validate per la diagnosi precoce.
Si sviluppa nelle ovaie, organi che producono gli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progesterone) e le cellule riproduttive (ovociti).
Quali sono i fattori di rischio del tumore ovarico?
Sono fattori di rischio per il tumore dell’ovaio:
- età tra 50 e 69 anni (menopausa e post menopausa);
- menarca (prima mestruazione) precoce e/o menopausa tardiva (dopo i 55 anni);
- sovrappeso e obesità;
- non aver avuto figli (nulliparità), infertilità, prima gravidanza dopo i 35 anni;
- familiarità per tumore ovarico e tumore mammario;
- mutazioni patogenetiche dei geni BRCA 1 e BRCA 2.
Quali sono i sintomi?
Si tratta di un tumore insidioso proprio per la difficoltà di conoscerne i sintomi. Non esiste, infatti, un elenco preciso dei campanelli di allarme cui prestare attenzione. Nelle prime fase dello sviluppo il tumore è asintomatico, mentre nelle forme già avanzate si possono manifestare:
- gonfiore addominale;
- meteorismo (presenza di aria nella pancia);
- bisogno frequente di urinare;
- dolore addominale o pelvico;
- sanguinamento vaginale;
- stipsi e/o diarrea;
- sensazione di stanchezza.
Molti di questi però sono sintomi riconducibili anche ad altre patologie.
Come avviene la diagnosi?
Diagnosi precoce e prevenzione sono le prime armi per combattere questa neoplasia. Tuttavia, non esistono, al momento, programmi di screening scientificamente affidabili per la diagnosi precoce del tumore dell’ovaio. Per questo motivo è importante sottoporsi a visite e controlli periodici: una visita annuale dal ginecologo che esegue la palpazione bimanuale dell’ovaio e l’ecografia transvaginale di controllo possono facilitare una diagnosi precoce.
In caso di sospetto, il medico può prescrivere ulteriori analisi, come una biopsia o una TAC.
Cure e trattamenti del tumore ovarico
Il trattamento del cancro dell’ovaio prevede l’intervento chirurgico, fondamentale per l’asportazione del tumore primario, a cui segue in genere chemioterapia adiuvante e poi terapia di mantenimento basata sul profilo molecolare del tumore. Sulla base del profilo molecolare del tumore, oggi esistono nuove terapie, anche per i tumori in fase avanzata, quali gli inibitori di PARP che agiscono sui sistemi di riparazione del DNA, e l’immunoterapia. Si tratta di terapie innovative che hanno dimostrato di prolungare la sopravvivenza, ritardando il rischio di recidiva. La radioterapia invece, può essere utilizzata a scopo palliativo per alcune sedi metastatiche.