
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una condizione endocrino-metabolica che interessa circa il 10% delle donne in età riproduttiva e ha un impatto significativo sulla salute metabolica, ormonale e riproduttiva. Oltre a influenzare la fertilità, la PCOS può causare numerosi altri disagi e complicazioni, che richiedono una gestione a lungo termine. Questa condizione può avere un impatto duraturo sulla vita delle donne, ed è essenziale adottare un approccio integrato e a lungo termine per la gestione dei sintomi e delle complicanze.
Cos’è la Sindrome dell’Ovaio Policistico?
La sindrome dell’ovaio policistico è una condizione caratterizzata dalla presenza di un aspetto ecografico caratteristico delle ovaie, disfunzione ovulatoria, alterazioni nel ciclo mestruale e squilibri ormonali. Sebbene la causa esatta sia ancora in fase di studio, fattori genetici, ormonali e ambientali sembrano contribuire al suo sviluppo. Le donne con PCOS presentano spesso livelli elevati di androgeni, ormoni maschili che possono causare sintomi come acne, irsutismo (eccessiva crescita di peli sul viso e sul corpo) e alopecia androgenetica (diradamento dei capelli).
Diagnosticare la PCOS
La diagnosi di PCOS si basa su criteri clinici, ecografici e ormonali ridefiniti nel 2023 dalla European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE) e dall’American Society for Reproductive Medicine (ASRM). Queste linee guida, ridefinite sulla base dei “Criteri di Rotterdam” del 2003 stabiliscono che una donna possa essere diagnosticata con PCOS se presenta almeno due dei seguenti tre elementi:
- Oligo-ovulazione o anovulazione: ovulazione poco frequente o assente, spesso associata a irregolarità mestruali come oligomenorrea o amenorrea.
- Ovaio policistico all’ecografia: presenza di 12 o più follicoli da 2 a 9 mm in ogni ovaio o presenza di più di 10 follicoli in una singola scansione ecografica ovarica trasversale.
- Segni clinici o biochimici di iperandrogenismo: manifestazioni come acne, irsutismo, alopecia o livelli elevati di androgeni nel sangue.
Per confermare la diagnosi, vengono generalmente utilizzati esami del sangue ed ecografie pelviche, in grado di escludere altre condizioni che potrebbero causare sintomi simili, come disfunzioni tiroidee e tumori ovarici.
Conseguenze a Lungo Termine della PCOS
La gestione della PCOS non si limita ai sintomi immediati, ma deve considerare anche le conseguenze a lungo termine che questa condizione può avere sulla salute. Le donne con PCOS hanno un rischio maggiore di sviluppare una serie di complicazioni, tra cui:
1. Infertilità
La PCOS è una delle principali cause di infertilità femminile, dovuta principalmente a ovulazione irregolare o assente. La resistenza insulinica, comune nelle donne con PCOS, può aggravare il problema.
2. Sindrome Metabolica e Diabete
Fino al 70% delle donne con PCOS sviluppa resistenza all’insulina, un fattore che aumenta il rischio di diabete di tipo 2 e sindrome metabolica. La resistenza all’insulina può anche favorire l’obesità, l’ipertensione e alterazioni nei lipidi sanguigni, incrementando il rischio di malattie cardiovascolari
3. Problemi Cardiovascolari
Le donne con PCOS sono più vulnerabili a malattie cardiache a causa dei fattori di rischio metabolico come la resistenza insulinica e l’ipertensione.
4. Cancro Endometriale
Le donne con PCOS hanno un rischio maggiore di sviluppare il cancro endometriale a causa della mancanza di ovulazione regolare, che può causare un’eccessiva esposizione all’estrogeno non compensata dal progesterone, con il rischio di sviluppare iperplasia endometriale e, nei casi più gravi, cancro dell’endometrio.
5. Disturbi Psicologici
Le donne con PCOS spesso sperimentano una maggiore incidenza di disturbi psicologici, come ansia, depressione e problemi di immagine corporea, a causa dei sintomi fisici come l’irsutismo e l’acne, nonché delle difficoltà legate alla fertilità.
Gestire la PCOS nel lungo periodo
Una gestione efficace della PCOS richiede un approccio integrato che includa uno stile di vita sano e trattamenti mirati.
Uno stile di vita sano è la base per una corretta gestione della PCOS e delle sue complicazioni. In particolare, la regolare attività fisica gioca un ruolo fondamentale nel migliorare la sensibilità all’insulina e nel bilanciare gli ormoni. Le attività più raccomandate sono:
- Esercizi aerobici moderati come camminare, nuotare o andare in bicicletta. Questi possono ridurre il rischio di diabete e migliorare la resistenza insulinica.
- Allenamenti di forza (pesi, yoga) per migliorare la composizione corporea e ridurre il grasso addominale, un fattore che peggiora la PCOS.
- Esercizi di rilassamento, come yoga o meditazione, che aiutano a ridurre lo stress, uno dei principali fattori che possono esacerbare i sintomi della PCOS.
Una dieta ricca di fibre e povera di zuccheri raffinati è fondamentale. Le donne con PCOS dovrebbero prediligere cibi integrali, verdura, frutta, proteine magre e grassi sani. Inoltre, mantenere un peso sano, anche con piccole modifiche, può migliorare sensibilmente i sintomi, la fertilità e ridurre il rischio di complicazioni metaboliche.
Farmaci per la Gestione della PCOS
Il trattamento farmacologico dipende dai sintomi specifici e dalle complicazioni:
- Contraccettivi orali: utilizzati per regolare i cicli mestruali, ridurre l’acne, l’irsutismo e abbassare i livelli di androgeni.
- Metformina: farmaco per migliorare la sensibilità all’insulina e regolare i disturbi metabolici.
- Spironolattone: farmaco antiandrogeno che riduce i segni di irsutismo, acne e calvizie.
PMA e PCOS
Le donne con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) che desiderano una gravidanza possono incontrare diverse difficoltà, soprattutto a causa di cicli irregolari o assenti, che ostacolano l’ovulazione. L’alterazione dell’equilibrio ormonale e la resistenza all’insulina, spesso associate a questa condizione, possono rendere più complesso il concepimento naturale.
In questi casi, la Procreazione Medicalmente Assistita offre un valido supporto, aiutando a superare gli ostacoli legati alla fertilità. Uno degli approcci più utilizzati è la stimolazione ovarica, che favorisce la maturazione degli ovociti grazie a specifici farmaci, aumentando così le probabilità di ovulazione e concepimento.
Quando la stimolazione da sola non è sufficiente, si può ricorrere alla Fecondazione in Vitro (FIVET), un trattamento che consente di fecondare gli ovociti in laboratorio prima di trasferire gli embrioni nell’utero. In alcuni casi, anche l’inseminazione intrauterina (IUI) può rappresentare un’opzione efficace, soprattutto per chi riesce ad ovulare ma ha cicli molto irregolari.
Oltre a individuare la tecnica più adatta, Genera costruisce percorsi altamente personalizzati, adattandoli alle esigenze di ogni paziente. Un team multidisciplinare segue ogni fase con attenzione, garantendo un monitoraggio costante e offrendo un supporto completo che include consulenze psicologiche e nutrizionali, per affrontare il percorso con maggiore serenità e consapevolezza.